perchè Leonardo da Vinci... perchè il GENIO ITALICO?

artista, scienziato, inventore, innovatore, e tanto altro...

UNIVERSALE

Il più grande artista rinascimentale conosciuto in tutto il mondo, universale come le sue opere e le sue scoperte.

POLIMATA

dalla medicina alle armi, dalla pittura alle invenzioni, non c'è campo che lui non abbiamo toccato con il suo intelletto.

IMMORTALE

la sua genialità cosi varia resta unica e immortale, ma si ripercuote ancora oggi in pochi eredi nei più svariati campi professionali

Romualdo Mazzocco autore di LDV500

Studia da molti anni le “dinamiche dominanti” relative al Genio Italico e al Genio nella sua accezione più ampia.

Docente di tematiche collegate al Soft Power nelle sue varie declinazioni in diverse università, ha dedicato a Leonardo da Vinci una serie di iniziative, anche editoriali, che trovano il loro culmine nel Cinquecentenario della morte del più grande Genio di tutti i tempi.

Questi libri ne rappresentano gli elementi cardine… window.dataLayer = window.dataLayer || []; function gtag(){dataLayer.push(arguments);} gtag('js', new Date()); gtag('config', 'UA-42492028-20');

Così uguali... Così diversi...

basta un accento per cambiare la prospettiva delle cose...

Leonardo Da Vinci (e) il Genio Italico / LDV500

lo trovi su amazon (Cartaceo / Kindle)

In questo volume si è cercato di individuare tutte quelle qualità e caratteristiche che ci consentono di considerare Leonardo il primo –e mai eguagliato- rappresentante del Genio Italico nella sua accezione migliore e, al contempo, di indagare su quanti, nel corso dei secoli a partire dalla sua morte, abbiano realizzato qualcosa di vagamente comparabile con il Genio di Vinci.
Leonardo aveva caratteristiche uniche, che ne fanno il simbolo dell’Intelligenza multipla e che sono la base per discutere di Genio Italico: le trovate geniali, le innovazioni introdotte, gli elementi indiscutibilmente visionari delle sue opere e delle sue scoperte.
Quanti -e chi tra loro- possono oggi dirsi eredi di “questo” Leonardo?
Quanti nel Paese che gli ha dato i natali e quanti fuori da esso?
La premessa è che nessuno è –e con buona probabilità, sarà- come lui.
E neppure gli assomiglierà…
Allora bisogna andare a cercare quelli che, in uno o più dei suoi elementi “magici”, possano assomigliargli.
L’elenco è, in questo senso, molto ampio, e arriva fino ai nostri giorni.
Un elenco fatto di soggetti noti, alcuni consacrati alla Storia, ma soprattutto di persone sconosciute ai più, ognuna delle quali con una più che valida ragione per essere raccontata in quest’opera.
Questo libro rappresenta un viaggio alla scoperta di questi personaggi, ma anche un invito a tutti coloro che vorranno suggerirne degli altri…

Leonardo Da Vinci (é) il Genio Italico / LDV500

lo trovi su amazon (Cartaceo / Kindle)

Questo volume è tutto incentrato sulla figura di Leonardo da Vinci: sulla sua vita, le sue opere, i rapporti con gli altri artisti e con i protagonisti del suo tempo, il Rinascimento nella sua forma migliore.
Non è stato difficile identificare Leonardo con il Genio Italico per eccellenza e raccontare opere e scoperte di incomparabile perfezione; ma si è cercato di descrivere anche come il Leonardo uomo sia stato tormentato e abbia vissuto momenti non sempre felici e ricchi di soddisfazioni.
Il fulcro dell’intero volume è dedicato ai rapporti di Leonardo con gli altri protagonisti del suo tempo, quel Rinascimento fatto di famiglie importanti, di mecenati illuminati, di politici e intellettuali che ancora oggi ispirano i ragionamenti di molti uomini di governo, non solo italiani; ma anche di Papi, passati alla storia per le ragioni più varie e non sempre collegate al loro ruolo di Pontefici; ma, soprattutto, i rapporti con gli altri artisti, uomini di cui a cinque secoli di distanza celebriamo ancora le opere e i capolavori realizzati, a partire proprio dal suo Maestro, Andrea del Verrocchio, nella cui bottega Leonardo comincia a lavorare ancora minorenne.
Un viaggio nella vita di questo immenso personaggio che parte da Firenze, dove arriva in gioventù dopo aver lasciato la natìa Vinci, passando per Milano, dove alla corte di Ludovico il Moro realizza l’Ultima cena e progetta incessantemente macchine di cui non vedrà mai l’applicazione pratica tanto sono avanti nel tempo rispetto all’epoca in cui vengono concepiti e immaginati; e transitando per Venezia e Roma, città che non lo ha mai veramente amato, preferendogli Michelangelo e Raffaello, prima di compiere il viaggio che lo porterà ad attraversare le Alpi in pieno inverno per giungere ad Amboise, in Francia, dove il 2 maggio 1519, cinquecento anni fa, morirà tra le braccia del Sovrano, Francesco I Valois.

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